Collaudi acustici
Classificazione acustica delle unità immobiliari
Valutazione previsionale di clima e impatto acustico (L. 447/95)
Inquinamento acustico
Studi sulla propagazione del rumore
Verifica delle sorgenti sonore ai limiti di legge
Il collaudo acustico viene redatto secondo i criteri disposti dal D.P.C.M. del 5/12/97 “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici ed in specifico ai limiti di rumorosità”.
Viene misurato l’isolamento acustico di facciata, il potere fonoisolante delle partizioni, il rumore da calpestio e la rumorosità prodotta dagli impianti tecnologici a funzionamento continuo e discontinuo. A breve sarà emanato un decreto che renderà Legge la Classificazione acustica degli edifici secondo la Norma Uni 11367:2010.
Classificazione acustica delle unità immobiliari secondo la Norma UNI 11367:2010
Si definisce una suddivisione in classi, analogamente alla classificazione energetica, basata su una serie di requisiti acustici relativi ad elementi tecnici edilizi. Si detemirnano tramite misurazioni l’isolamento acustico normalizzato di facciata D2m,nT,w, il potere fonoisolante apparente di divisori fra ambienti di differenti unità immobiliari R’w, il livello sonoro di calpestio normalizzato fra ambienti di differenti unità immobiliari L’nw, il livello sonoro immesso da impianti a funzionamento continuo LAeq,nT, il livello sono massimo immesso da impianti a funzionamento discontinuo LASmax,nT.
L’adozione della classificazione acustica delle unità immobiliari permetterà, dunque, di tutelare i vari soggetti che intervengono nel processo edilizio (progettisti, produttori di materiali da costruzione, costruttori, venditori, ecc.) da eventuali contestazioni successive.
La documentazione di impatto acustico di cui all’art. 8 della legge 26.10.1995, n. 447, deve essere presentata dal soggetto proponente unitamente alla domanda per il rilascio della concessione edilizia o alla denuncia di inizio attività di cui all’art. 2, comma 60, punto 7, della legge 23.12.1996, n. 662 relativamente a:
1. realizzazione, modifica o potenziamento delle opere sottoposte a “Valutazione di Impatto Ambientale” nazionale e delle opere sottoposte a “Valutazione di Impatto Ambientale” regionale;
2. realizzazione, modifica o potenziamento delle opere, anche non sottoposte a “Valutazione di Impatto Ambientale” nazionale o a “Valutazione di Impatto Ambientale” regionale, di seguito indicate:
– aeroporti, aviosuperfici, eliporti;
– autostrade, strade extraurbane principali, strade extraurbane secondarie, strade urbane di
– scorrimento, strade urbane di quartiere, strade locali, secondo la classificazione di cui al d.lgs. n. 285/1992;
– discoteche;
– circoli privati e pubblici esercizi ove sono installati macchinari o impianti rumorosi;
– impianti sportivi e ricreativi;
– ferrovie ed altri sistemi di trasporto collettivo su rotaia.
3. nuovi impianti e infrastrutture adibiti ad attività produttive, manutentive, sportive e ricreative e a postazioni di servizi commerciali, implicanti la presenza di sorgenti fisse di rumore.
Strumentazione in dotazione:
– Fonometro integratore digitale mod”959″ conforme alla classe 1 di IEC61672-1:2002, EN 60804/1994 classe 1,
– Fonometro/analizzatore integratore SVAN 945A della SVANTEK, classe di precisione 1 conforme agli standard EN 60651, EN 60804, IEC61672-1 e EN 61260,
– Calibratore di precisione a 114 dB tipo QC-10, classe I, norme IEC n° 942
– Fonometro e vibrometro SVAN 948 della SVANTEK interamente digitale a quattro canali Classe 1 conforme agli standard EN 60651, EN 60804, IEC61672-1 e EN 61260
– Strumentazione per le misurazioni dei collaudi acustici completa di:
– Software SoundPLAN. Strumento per lo studio sulla propagazione del rumore delle infrastrutture viarie e ferroviarie. L’impatto prodotto dalle infrastrutture di trasporto viene valutato con l’ausilio di appositi modelli matematici di simulazione.
Il modello si basa sulla schematizzazione del fenomeno attraverso una serie di ipotesi semplificative che riconducono qualsiasi caso complesso alla somma di casi semplici e noti. È sviluppato dalla Braunstein & Berndt GmbH sulla base di norme e standard definiti dalle ISO da altri standards utilizzati localmente come le RLS 90N e DIN 18005 emanate in Germania, le ÖAL 23 Austriache e le CoRTN inglesi, ecc.
Quando si parla di “suono ci si riferisce ad un fenomeno oscillatorio, ossia ad un sistema di vibrazioni complesse che si propaga attraverso mezzi elastici (gassosi, liquidi, solidi).
Ogni qualvolta un corpo elastico è messo in vibrazione genera una perturbazione fisica che produce un alternarsi di compressioni ed espansioni del mezzo che fanno vibrare le molecole rispetto alla loro posizione di equilibrio. Le particelle messe in vibrazione a loro volta trasmettono energia a quelle vicine e, conseguentemente, la perturbazione si propaga con velocità dipendente dalle caratteristiche del mezzo.
Sarà pertanto la perturbazione sonora a viaggiare con velocità costante, ma le particelle che la trasportano compiono solo delle piccole fluttuazioni rispetto alla loro posizione di quiete. Il fenomeno della vibrazione sonora è detto onda sonora.
La sua velocità di propagazione (c), come detto, dipende dalle caratteristiche del mezzo. Per l’aria c è uguale a 341 m/s. È valida comunque la seguente formula c= k rad E/λ. Con K=costante che dipende dall’unità di misura scelta, E= modulo di elasticità del mezzo λ= densità del mezzo.
La propagazione di un onda sonora può essere rappresentata graficamente come un’onda sinusoidale.
La distanza fra una compressione ( o una rarefazione) e la successiva viene definita lunghezza d’onda λ ed è espressa in metri. Una successione completa di variazioni di pressione viene definita ciclo, la durata di un ciclo di oscillazione è detta periodo (T), mentre il numero di cicli, e quindi il numero di variazioni di pressione al secondo, è detta frequenza (f) ed è espressa in hertz. Sono valide le seguenti espressioni:
c=λ/T, T=1/f, c=λ x f
La frequenza è uno dei parametri fondamentali per riuscire a definire un suono. La gamma di suoni che l’orecchio umano è in grado di udire va da una frequenza di 20 Hz a una di 20000 Hz.
Per assicurare una maggiore gestibilità di questo ampio intervallo di frequenze è stato suddiviso in bande d’ottava (ottava=intervallo in frequenza tra una qualsiasi frequenza e il doppio di quella frequenza) o in bande di terzi d’ottava.
Le bande d’ottava usate correttamente in acustica sono bande ad ampiezza costante, ossia la larghezza di banda è una percentuale costante del valore della frequenza centrale. Per bande d’ottava: larghezza di banda/frequenza centrale = 71%. Per bande di 1/3 d’ottava: larghezza di banda/frequenza centrale = 23%. Un altro parametro fondamentale è la pressione sonora.
È importante sottolineare come nelle zone di compressione delle molecole d’aria la pressione sarà leggermente superiore a quella atmosferica, mentre in quelle di rarefazione la pressione sarà leggermente inferiore a quella atmosferica. Il valore efficace delle variazioni di pressione prende il nome di pressione sonora.
Considerando come il nostro orecchio sia in grado di percepire variazioni di pressione per un range di 1.000.000 di unità si è introdotta una scala logaritmica, la scala dei decibel, in cui il valore della grandezza in esame è equivalente a 10 volte il logaritmo del rapporto tra il valore in esame della grandezza e un valore assunto come riferimento (1 decibel = 1/10 di Bell).
Quindi il livello di pressione sonora espresso in decibel diviene: Lp=10lo (p)2/(p0)2